Nomen omen
- Quilombo Cultura
- 22 gen 2022
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 23 mar 2022

La direttrice d’orchestra Speranza Scappucci
La notizia è di qualche giorno fa: Speranza Scappucci sarà la prima donna a dirigere un’opera di repertorio alla scala di Milano, impugnando la bacchetta per guidare la “sua”orchestra nella realizzazione de I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini.
Non ci sarebbe nulla di strano visto il curriculum e l’importanza della Scappucci, forte della sua formazione presso il Julliard School e il conservatorio musicale di Santa Cecilia a Roma e dei suoi successi internazionali. Eppure nel paese del gender gap la notizia di una nuova prima volta al femminile è destinata a riempire le pagine di giornali e blog.
In un’intervista a Repubblica, la direttrice mette giustamente in secondo piano le questioni di genere, ponendo più l’accento sul riconoscimento del suo percorso artistico che non sull’eccezionalità di vedere il titolo di “direttore” coniugato al femminile su una locandina teatrale. Per questo il nostro augurio è duplice: alla Scappucci che la sua carriera le faccia conseguire i successi che la sua professionalità merita e alle altre direttrici d’orchestra che i loro successi facciano meno scalpore – al pari di quelli dei loro omologhi uomini – e possano essere considerati sempre di più la norma in un panorama artistico che ha sempre più bisogno di nuovi nomi e sensibilità per un costante percorso di rinnovamento e crescita.
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